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L'opera

Il sistema XV-578, Oran nella lingua delle sue civiltà, è sull’orlo del baratro. 

L’atteggiamento espansionista del Baronato, un’entità politico-amministrativa basata su rapporti feudali e guidata dal nuovo Reggente Shrivak, mina la pace nel sistema.

Il Consiglio delle Civiltà, il consesso di tutte le specie senzienti e presieduto dagli evolutissimi alieni elvenor, sta perdendo la sua efficacia nel tutelare il dialogo e la loro convivenza pacifica.

Contemporaneamente, si accende la lotta tra i comandanti pirati della Fratellanza e il loro capo, il temibile corsaro Van Der Kraal, per prendere il controllo del cratex: una terribile arma bio-cibernetica di distruzione di massa.

Gli elvenor, intanto, cercano di difendere la pace affidandosi alla diplomazina del Conductor Rey’Nar, il loro più capace comandante e l’unico in grado di affrontare, con la corazzata Exeny Marawan, il corsaro Van Der Kraal.

La scintilla del conflitto è accesa daIl’operazione "Entropia Mundi”, il diabolico piano ordito dalla duchessa Hata Maris per favorire la sete di conquista di reggente Shrivak. Le sue macchinazioni rischiano di travolgere due pianeti trainanti l’economia di Oran: Sharawan, dominato dall’oligarchia dei casati interessati al mercato del prime-nektar ed Eres, culla della civiltà Valoren che si fonda su quattro razze umanoidi in continua tensione sociale.

In questo scenario esplosivo si muove con funambolica destrezza l’eclettico Capitano di Vascello Marcus Romano, nel tentativo di riportare la fregata Columbus e il suo equipaggio sulla Terra.

Ne ”L’Apocalisse dei mondi”; comandanti, pirati e bucanieri si confrontano, senza esclusione di colpi, in una storia che traspone tutto il fascino dei classici dell’avventura e del military sci-fi, tanto amati dallo scrittore sin dall’adolescenza.

 

 “L’Apocalisse dei mondi” è una space opera avventurosa che segue il filone narrativo del romanzo “Missione oltre la stella madre”, finalista al Premio Urania, e focalizzato sulle vicende relative l’esplorazione di XV-578.

L’opera è un abile esercizio di world building in cui trame, tradimenti, situazioni da manuale di geopolitica, fanno da contorno all’odissea vissuta dall’equipaggio terrestre impegnato nel tentativo di tornare a casa.

La narrazione fa leva sul sense of wonder, portando il lettore ai luoghi comuni della fantascienza classica quali: i viaggi nello spazio, l’esplorazione di nuovi mondi, le avvincenti sequenze d’azione e le battaglie astronavali.

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